Come creare a casa uno spazio-gioco in stile Waldorf
Calda, accogliente e rigorosamente (o quasi) rosa tenue: si potrebbe sintetizzare con questi tre aggettivi la cameretta (o comunque lo spazio per i piccoli) “ideale” strutturata secondo i principi Waldorf, ossia sulla base della pedagogia di Rudolf Steiner. Una sintesi, tuttavia, che resta assolutamente superficiale: non si tratta, infatti, solo di una questione puramente estetica o di forma. Basterebbe fare un giro in un asilo steineriano per avere un’idea di quale complessità si celi dietro un’apparente semplicità.
L'esperienza sensoriale con materiali naturali diversi
Innanzitutto, in linea generale, i giochi (per qualsiasi fascia di età) devono essere il meno strutturati possibile e in materiale assolutamente naturale. Bandita la plastica, quindi, mentre via libera al legno per i materiali di arredo e per i giocattoli oltre che a lana e tessuti: ancora meglio, poi, se si attinge direttamente dalla natura proponendo pigne, legni, cortecce. Quest’ultimo aspetto, inoltre, va particolarmente curato nel caso in cui non si disponesse di un giardino o fossero rare le possibilità di far vivere al bambino il contatto con gli elementi naturali, il cambio delle stagioni. Sin da piccolo, infatti, il bimbo ha bisogno di “sperimentare” le diverse consistenze e i cambiamenti dei materiali, il peso, la forma: non a caso i piccini sotto l’anno di età mettono tutto in bocca e fanno cadere gli oggetti dall’alto. Questi gesti, che sempre più (purtroppo) vengono vietati per ragioni di “fastidio” o di “formalità” sono fondamentali per il piccolo: i suoi sensi, infatti, in questo modo maturano in maniera sana, comprendendo le differenze tra i morbido e il duro, tra il pesante e il leggero, tra il liscio e l’appuntito. Una regola che non cambia nemmeno quando il bambino diventa più grande e inizia a camminare e a sviluppare un gioco più attivo: si dovrà sempre lasciare spazio libero alla sperimentazione, alla creatività, proponendo giochi il più possibile senza forme definite, con colori tenui (indifferentemente per maschi e femmine) e in materiali naturali e atossici.
Scoprire, impilare, costruire
Via libera, quindi, a tutte quelle costruzioni in legno di varie forme, in colore naturale oppure con varie tonalità che, via via, con il passare degli anni potranno diventare sempre più complesse offrendo al bambino (a seconda dell’età) la possibilità inizialmente solo di scoprire e, quindi, di impilare costruendo castelli, torri, piste per il treno e tutto quanto la fantasia proporrà, senza limiti di sorta. Il bambino dovrà avere la possibilità di accedere a questi giochi liberamente senza faticare: nel suo angolino dedicato, quindi, ci saranno scaffali in legno aperti sui quali troveranno spazio non solo le “costruzioni” con i tronchetti in legno, ma anche i cestini con i diversi materiali “rubati” dalla natura oppure con la frutta e la verdura realizzati in stoffa che il bimbo utilizzerà nella preparazione delle sue “pietanze”. A partire dai due anni e mezzo circa, infatti, (ma l’età è variabile a seconda del bambino) il piccolo, imitando la mamma, si diverte a preparare colazioni, pranzi e cene: indispensabile, quindi, una piccola cucina in legno ma che potrà essere sostituita anche semplicemente da qualche ciotola, pentolini, cucchiai ecc… Sebbene, infatti, una cucina-gioco sia molto gradita dai bambini e le bambine, in assenza di quest’ultima si possono offrire anche solo gli utensili e il resto arriverà da sé. Anche per quanto riguarda “frutta e verdura” di stoffa, è possibile realizzare artigianalmente cucendo e imbottendo parti di feltro e pannolenci o, ancora, creandoli a maglia o uncinetto partendo dalla lana o dal cotone. Sempre a mano, peraltro, si possono creare moltissimi altri giochi in linea con la pedagogia Waldorf: animaletti come gattini, galline, coniglietti imbottiti di lana grezza o di stoffa o, per i più piccoli, sognali da riempire con campanellini e semi di lavanda o chicchi di riso, ecc… In alternativa, se non si ha il tempo o la possibilità di auto-produrre, si possono acquistare sonaglini crochet in cotone biologico.
Doudou e bambole morbide
In ogni spazio giochi che si rispetti non potrà mancare una bambola in stile Waldorf: per i più piccolini si potrà iniziare con semplici stoffe annodate e imbottite per creare la testa lasciando spazio alla fantasia, o pupazzi come il classico Doudou, morbido e rassicurante coniglietto in stoffa bio di estrema semplicità ma da sempre amatissimo dai bimbi. Con il passare del tempo si potranno iniziare a proporre bambole sempre più articolate: si inizia con nanetti o le bamboline morbide vestiti solo con tutine in ciniglia e il cappellino a punta o la cuffietta e ancora pochi capelli, fino ad arrivare alle bambole vere e proprie, splendide con i loro capelli di lana, i vestiti fatti a mano sempre rinnovabili e gambe e braccia. Tutti, comunque, sono caratterizzati dai lineamenti appena accennati e indefiniti: sarà, così, il bambino a decidere se la bambola è felice o triste e il gioco continuerà.
Anche in questo caso è possibile realizzare una bambola interamente a mano: ci si dovrà procurare la maglina per l’incarnato, la ciniglia per la tutina, garze per la testina da imbottire con lana grezza, lana per capelli ecc… Si tratta di un lavoro impegnativo ma di grande soddisfazione e che porterà nel dono della bambola al piccolo anche il calore materno. Per chi non avesse questa possibilità, niente ansie o dispiaceri: esiste comunque l’alternativa di una bambola già confezionata, sempre a mano e che, certamente, sarà in grado di allietare il gioco del bimbo allo stesso modo.
La casetta come spazio-gioco protetto
Ecco, così, che si delinea uno spazio-gioco: costruzioni su scaffali, una piccola cucina con le vivande, i pentolini e le stoviglie, le bambole (magari anche con una carrozzina o un carrettino per trasportarle o “fare la spesa”), i vestitini, gli oggetti naturali nei cestini, gli animaletti in legno o in lana per la fattoria. La “casetta” è quindi tutta arredata: manca, tuttavia, un particolare fondamentale. Immancabile “l’arco” di legno (anche fai da te) doppio o singolo (a seconda delle possibilità) che costituirà il sostegno per il “tetto” della casetta costituito da un bel telo leggero, preferibilmente rosa o comunque in colori tenuti e fermato da grandi mollette di legno. Questa “protezione” è davvero fondamentale per il bambino: percepirà, in questo modo, uno spazio realmente suo dove avrà a portata di mano tutti gli oggetti utili per creare ogni giorno un gioco diverso. I teli, peraltro, potranno essere diversi: oltre a quello grande utilizzato per il “tetto” della casetta da collocare tra gli archi o gli scaffali, si potranno offrire altri teli leggeri, di varie tonalità pastello che si potranno trasformare, a seconda dei casi, in mantelli da principi o Re, coperte per il lettino delle bambole (costituito anche semplicemente da un cuscino), “sipari” di teatrini con protagonisti bamboline e animaletti o anche solo un simpatico stratagemma per nascondersi e giocare a… “cucù”!
Articolo scritto da: Roberta Marino