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Lavoretti manuali per la seconda settimana d’Avvento

Eccoci giunte alla seconda settimana di Avvento. E' la settimana dell'Angelo Rosso, con il suo canestro d'oro intessuto di raggi di sole, al cui interno egli metterà l'amore puro che troverà nel cuore di uomini, donne, bambini: amore che poi, porterà verso il cielo e che diventerà luce per le stelle. Non a caso, infatti, proprio in questi giorni di dicembre, le notti sono particolarmente luminose, limpide e punteggiate di stelle. Sono i segnali che Natale si avvicina sempre più: e così, giorno dopo giorno, il presepe si arricchisce di nuovi profumi e colori. Secondo la tradizione questa è la settimana dei vegetali. Via libera, perciò;, a pigne, rami di agrifoglio o abete, muschio, bacche, noci, ghiande che potranno comparire magicamente sul tavolo della natura o nella taschina del calendario, un giorno dopo l'altro, accompagnati ogni sera da un racconto: la storia dell'abete che è divenuto simbolo del Natale o quella dei piccoli bulbi che fioriscono in Rose di Natale segnando il cammino della Sacra Famiglia o, ancora, le rose che sbocciano sotto il mantello di Maria.

E' sufficiente, quindi, attingere semplicemente dai boschi, dalle piante, dagli alberi per rendere il cuore dei propri bambini gioiosi e ricchi di sorpresa, ogni mattina al loro risveglio.

Tuttavia, anche questi elementi della natura possono trasformarsi in qualcosa di ancora più magico e luminoso con piccoli lavori artigianali accessibili anche a chi non è avvezzo di bricolage.

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Ad esempio una noce, una nocciola, una ghianda possono essere dipinte di oro o di argento. Quest'ultima, poi, può; essere anche realizzata creando una pallina di feltro che poi dovrà essere incollata al suo (vero) "cappellino" raccolto in un boschetto.

Realizzare la pallina è molto semplice: è sufficiente procurarsi un po' di lana cardata (preferibilmente colori tenui, come bianco, panna) e dopo averla raggomitolata nella misura corrispondente a una ghianda vera, si passa nell'acqua calda (è importante che sia calda) e sapone di Marsiglia. A questo punto si inizia a "lavorarla" in modo che assuma sempre più la forma di una pallina, indurendosi, utilizzando solo le mani e plastica per imballaggio (pluriball, meglio noto come "multibolle") che sarà il tavolo sul quale effettuare il "massaggio" alla pallina: quanto più il lavoro sarà intenso, lungo e accurato tanto più dura, robusta e compatta risulterà la pallina-ghianda di lana cardata che, una volta asciugata, potrà essere incollata al cappellino.

Un altro lavoro molto semplice che utilizza materiali naturali ha come base una piccola pigna e pastelli a cera (naturali a forma di parallelepipedo che usano anche i bimbi piccoli) di un colore a scelta, ma è consigliabile preferire un bel verde intenso.

E' sufficiente scaldare un pentolino con all'interno un numero di pastelli equilibrato in base alla grandezza della pigna: la cera inizierà magicamente a fondersi e, a quel punto, si potrà intingere la pigna che si trasformerà in un piccolo abete verde, con magari l'aggiunta di una polverina dorata o argentata, come tocco finale e – perché no – una stellina di legno sulla punta. I bambini resteranno meravigliati!

Le rose, bianche e rosse simbolo del Natale, possono essere create in vari modi: con la creta, la cera o la pasta da modellare, ad esempio, da dipingere o già colorata. In quest'ultimo caso si potrà poi far cuocere una ventina di minuti in forno a una temperatura massima di 100 gradi in modo da indurirla e conferirle una forma definitiva. Oppure si può; usare anche la carta crespa. Creare una rosellina non è assolutamente difficile: si parte da un fogliettino rettangolare e si piega un primo lembo verso il basso, poi si inizia ad arrotolare come una sigaretta, allargando a ogni passaggio il lembo esterno, per formare i petali e il bocciolo, tenendo sempre ben salda la base con pollice e indice. Sul web si possono trovare diversi tipi di tutorial che aiutano nei vari passaggi a seconda del risultato che si desidera ottenere.

Per chi ha dimestichezza con il cucito, pur senza grande esperienza, si possono creare anche piccoli alberi di Natale in pannolenci o feltro. Si disegna la forma e poi si ritaglia sul tessuto, doppia: le due parti, eventualmente imbottite con ovatta o lana grezza, andranno cucite tra loro preferibilmente con un punto poco visibile e poi, sui vari rami, si potranno aggiungere stelline e palline sempre ritagliate dal panno di feltro e cucite. Questi alberelli, dopo essere stati "scoperti" nella taschina del calendario dell'Avvento, si potranno trasformare in graziose decorazioni per l'albero di Natale vero e proprio. Allo stesso modo, sempre con il pannolenci, si possono realizzare ghiande che poi potranno essere appese all'albero o nella casa.

Fiorellini, funghetti, abeti possono essere realizzati anche all'uncinetto o, per chi non è pratico, con la lana cardata: ne bastano pochi ciuffi, del colore adatto, e lavorando poco per volta con l'aiuto dell'ago per infeltrire e di un cuscino di gommapiuma sul quale "punzecchiare" la lana per conferire la forma. L'aggiunta di piccoli particolari, come le palline colorate sull'albero o i puntini bianchi sul "cappellino" del funghetto renderanno la decorazione ancora più bella e apprezzata.

Infine, non bisogna dimenticare, che del mondo vegetale fa parte anche la frutta: quale frutto più indicato nella stagione invernale se non l'arancia? Il profumo è gradevole, inebriante e il colore intenso e caldo. Con le fettine di arancia, opportunamente fatte essiccare e infilando un nastrino magari per appendere, si possono realizzare graziose decorazioni naturali per l'albero o un centro tavola natalizio o, ancora una volta, il tavolo della natura.

Una bella sorpresa da far trovare nel calendario dell'Avvento è un'arancia con i chiodi di garofano nella buccia. Oltre a diffondere un piacevole aroma speziato, i chiodi possono essere collocati in modo da formare disegni di vario tipo come stelle, spirali, onde o quello che nasce dalla propria fantasia personale: con l'aggiunta del consueto nastrino per appendere, il frutto potrà essere a tutti gli effetti una pallina di Natale assolutamente originale e ben più naturale delle classiche di plastica.

L'utilizzo delle arance a livello decorativo può; essere infinito: le bucce, tagliate senza interruzioni e arrotolate nella maniera adeguata, si trasformano in rose; il frutto diviso a metà, svuotato e con l'incisione esterna (magari una stella) sulla parte superiore può; diventare una candela profumatissima, individuando al suo interno una sorta di "stoppino" che dovrà essere bagnato con semplice olio di oliva.

Ed ecco che così nascerà una candela "vegetale" che illuminerà il cuore di quell'amore puro da donare al canestro dell'Angelo Rosso.

"Poiché, per venire in aiuto alla Santa Famiglia, l'abete aveva interrotto la sua silenziosa preghiera, a Natale viene ornato in modo speciale. I suoi rami compassionevoli vengono ornati con candele illuminate e, fra tutti gli alberi, è lui che viene scelto per irraggiare luce davanti agli uomini e davanti a Dio."

(tratto da "La lucenella lantera. Il calendario dell'Avento raccontato" di Georg Dreissig, Fior di Pesco Edizioni)

Articolo scritto da: Roberta Marino