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Homeschooling: di cosa si tratta? Storia di una bella avventura

Sicuramente avrete sentito parlare di homeschooling, ma facciamo un passo indietro e parliamo dei protagonisti: chi sono gli homeschoolers? Sono minori non inseriti in percorsi scolastici pubblici né privati. Negli Stati Uniti si tratta di un fenomeno di massa che vede coinvolti oltre due milioni di ragazzi, in Italia sono millecinquecento secondo dati del 2017.

Gli homeschoolers vengono formati tra le mura domestiche da gruppi parentali e, dove non arrivano i genitori, vengono coinvolti professionisti che offrono agli studenti progetti multidisciplinari. Le controversie non sono poche, alcuni pedagoghi non sono d'accordo, ma al di là del dibattito circa la qualità dell'apprendimento e le preoccupazioni per la mancata socializzazione scolastica, l'homeschooling è lecito in Italia ai sensi della Costituzione, fermo restando una vigilanza da parte dell'ente scolastico a cui i minori dovrebbero essere iscritti e l'obbligo di un esame annuale di ideoneità.

Come funziona? Quali sono le ragioni che motivano questa scelta?

Ce lo racconta Valentina Procopio, insegnante del progetto di homeschooling dell'eco villaggio LUMEN a Piacenza, una comunità fondata nel 1992.

Un giorno di primavera del 2013 incominciammo a parlare nel nostro ecovillaggio della possibilità di creare un progetto di scuola primaria alternativo, da realizzare in autonomia, spinti dal desiderio di offrire un'esperienza gratificante e ricca, non solo dal punto di vista intellettivo. Non riuscimmo subito a far decollare il progetto: alcuni genitori erano restii ad assumersi pienamente la responsabilità dell'istruzione dei propri figli; il tempo da dedicare al progetto infatti sarebbe stato notevole e, inoltre, c'era la paura di non essere in grado, di non farli socializzare abbastanza, insomma, di sbagliare. Alla votazione in gruppo non si raggiunse il consenso di tutti e il progetto si arenò;.

L'anno successivo ne riparlammo; stavolta i pareri furono tutti concordi. In breve tempo scoprimmo tutte le informazioni pratiche necessarie e ci stupimmo di quanto fosse semplice iniziare un percorso differente; occorreva solo liberarsi dalle paure di "fare qualcosa di diverso" e di "non essere in grado di gestire tutto il tempo richiesto". Capimmo che avevamo tutte le risorse per realizzare il progetto: una piccola aula, adatta ai sei bambini che frequentavano (oggi sono otto), docenti volontari, idee buone ed entusiasmo. Iniziare d'estate ci permise di utilizzare spazi all'aperto e di sperimentare, nella realtà, gli argomenti che trattavamo in aula.

L'idea che sta alla base di numerosi progetti di educazione parentale è che i bambini apprendono dalla vita stessa (il termine scholé significa, in origine, tempo libero); questo principio si sposa con le numerose attività che desideriamo proporre ai nostri bambini e poggia su una serie di principi che quotidianamente gli abitanti dell'Ecovillaggio si impegnano a sviluppare e rispettare: amare la natura, dentro e fuori di sé, creare sane relazioni, comunicare in modo trasparente, aiutarsi vicendevolmente, assumersi piena responsabilità della propria vita, della propria salute e delle proprie relazioni.

Scopo principale del progetto è la felicità dei bambini, concepita come l'armoniosa cooperazione di tutti gli aspetti / piani che compongono l'uomo: fisico, mentale, spirituale ed emotivo. La bellezza dell'educazione parentale all'interno dell'ecovillaggio LUMEN sta anche negli spazi che possiamo usare nel progetto: storia si può; imparare in giardino, creando un fossile, un totem, un vasetto d'argilla, degli utensili di rame. Avere a due passi dall'aula una grande cucina è una fortuna; noi abbiamo uno spazio ampio in cui durante il fine settimana ospitiamo gli studenti della scuola di Naturopatia, della Wellness-Academy (Scuola del Ben-Essere) e dove si tengono i corsi della scuola di cucina naturale.

Qui i bambini imparano con Marco Anglois, Marco Fraschini e Floriana le misurazioni dal vero, le equivalenze cucinando, le frazioni con torte reali, sane e gustose. Si muovono con serenità e voglia di giocare mentre misurano la farina per cucinare i muffins, frazionano gli impasti per preparare il pane e dosano le quantità degli ingredienti. Certo, ci sono anche gli esercizi scritti tratti dai libri di testo, ma non solo quelli! Il nostro desiderio è permettere di sviluppare la capacità logica e la risoluzione di problemi, mettendo in atto abilità utili nella vita quotidiana.

Con Amarasca e Chiara numerosi esercizi di inglese vengono eseguiti cantando, giocando, parlando quasi totalmente in lingua e hanno reso questa esperienza edificante; i bambini hanno vissuto concretamente alcune celebrazioni e ricorrenze del calendario inglese: hanno gioito per l'Harvest festival, la festa del raccolto, hanno preparato tacchini di carta con una frase che esprimesse la gratitudine per le persone che amano durante il Thanksgiving day, hanno chiacchierato e fatto merenda durante un tea time, hanno riflettuto sulla guerra durante il Poppy day, imparato canzoni spaventose da cantare durante l'Halloween night e preparato doni e ringraziamenti per il Christmas day. Per quanto riguarda le scienze, grazie a Elena, proponiamo ai bambini un atteggiamento di curiosa scoperta, partendo dal loro habitat naturale: la campagna piacentina, per poi allargare la visuale a tutto il mondo.

Alberi, prati e animali, tutto concorre alla scoperta del mondo circostante. Dai bambini più piccoli ai più grandi questo è sicuramente il bagaglio comune più importante. Da tempo abbiamo introdotto, grazie a Federico, delle ore di informatica e di linguaggio di programmazione sotto forma di gioco, per approfondire un ambito che appassiona molto i bambini e che conoscono attraverso il lavoro degli adulti. Per armonizzare le diverse attitudini dei bambini proponiamo sia un tipo di arte astratta sia materica, stimoliamo la capacità di osservazione e di espressione. L'arte è intorno a noi, in ogni elemento naturale o creato artificialmente; è una capacità insita nei bambini, che hanno modo di esprimere attraverso di essa ciò; che hanno dentro.

I laboratori che abbiamo dedicato a questa materia sono numerosi: incontri con fumettisti, illustratori, scultori e pittori, con i quali abbiamo realizzato delle tele mediante l'utilizzo di colori primari naturali e materiali vari, grazie all'esperienza di Vincenzo. Ampio spazio nella formazione dei bambini è dedicato alla conoscenza dei propri talenti interiori, alla capacità di entrare in empatia con gli altri e avere attenzione per l'insieme. Questo è possibile grazie alla materia Educere, organizzata da Alice e Soili, che ha l'intenzione di far emergere le qualità interiori e armonizzare le tensioni che vengono a crearsi.

Lo spazio principalmente dedicato a questa esperienza è il salone di meditazione dell'Ecovillaggio, in cui i bambini imparano a tenere il ritmo insieme attraverso strumenti musicali, eseguono i movimenti di Gurdjeff, parlano del loro vissuto interiore ascoltando gli altri profondamente. Talvolta usiamo spazi aperti intorno a San Pietro in Cerro, momenti in cui, anche nella vita quotidiana, i bambini possono ricordarsi di sé. Attraverso l'Educazione alla spiritualità, organizzata da Milena e Floriana, è possibile creare un'attitudine alla meditazione, alla spiritualità in senso lato, slegata da un credo o da una religione, ma presente in tutte quante.è un percorso per andare alla radice del senso del divino, far sviluppare serenità e comprensione nei confronti di ogni manifestazione della spiritualità. Obiettivo è aprire la porta alla parte più profonda di sé, da contattare ogni qualvolta ce ne sia bisogno.

Per sviluppare al meglio le abilità comunicative Davide dedica un tempo settimanale alla capacità di esporre in pubblico i propri pensieri, leggere ad alta voce comprendendo il senso dei brani, esprimere con linguaggi verbali e non verbali ciò; che si prova. Lo scopo è sia pratico, agire nella vita con consapevolezza di ciò; che si esprime, sia conoscitivo: attraverso ciò; che diciamo, alle frasi programmatiche, alla gestualità, muta il nostro atteggiamento nei confronti dell'esistenza. Le ore di comunicazione hanno avuto effetti positivi visibili: i bambini serenamente espongono contenuti di libri letti o esperienze di vita, durante gli esami di fine anno, davanti a persone mai viste prima.

Da alcuni anni Takako, un'insegnante giapponese insegna canto e pianoforte presso l'Ecovillaggio a persone dai 3 ai 70 anni. Il suo metodo è diversificato a seconda dell'età di chi segue il corso e ciò; si realizza concretamente mediante metodologie divertenti e adatte ai bambini. Essi hanno imparato a riconoscere le note, cantare e suonare leggendo le note sugli spartiti e a eseguire brani in autonomia durante il saggio finale.

La serenità con la quale i bambini hanno vissuto l'esperienza di apprendimento rende l'esame finale, obbligatorio dal 2018, ma al quale ci siamo volontariamente avvicinati fin dal 2015, più leggero, un appuntamento da vivere come un'esposizione interessante di ciò; che si è appreso. L'esperienza è stata gratificante e siamo certi che, vivendola con atteggiamento positivo, possa essere una lezione per tutti gli esami che nella vita scolastica, ma non solo, sosterranno.

Esistono tanti modi di fare homeschooling, da quelli che promuovono la totale autodeterminazione del bambino all'approccio libertario, dove all'autodeterminazione del bambino si affiancano il materiale didattico "classico" e un ambiente strutturato, fino all'anarchia. Si possono consultare molti siti per approfondire l'argomento, tra cui Centroscuola, gestito da Erika di Martino che ha diffuso l'homeschooling in Italia e che partecipa alle conferenze di Tutta un'altra scuola, movimento per rinnovare il sistema scolastico.

Articolo scritto da: Gloria Avolio