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La magia dei Sibillini

L'estate è il periodo ideale per fare i bagagli e partire. Le mete più inflazionate, specie dalle famiglie con bambini piccoli, sono il mare e la montagna ma spesso si finisce in spiagge sovraffollate o località alpine che hanno perso gran parte del loro fascino autentico, snaturate dall'artificio delle infrastrutture turistiche.

Ma esistono luoghi incantati, insospettabilmente vicini, che hanno conservato la loro magia; forse proprio perché poco pubblicizzati, forse perché legati ad antiche tradizioni dure a morire. I Monti Sibillini sono una di queste mete incontaminate: ricchi di storia, avvolti nella leggenda, emanano un fascino ammaliatore.

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Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è un'area protetta a tutela dell'omonimo massiccio appenninico situata al confine tra Marche e Umbria.

Fu istituita nel 1993, con sede dell'ente nella suggestiva cittadina medievale di Visso e vanta in un'area di 71.437 ettari caratteristiche paesaggistiche eterogenee, con una grande varietà di ecosistemi.

Dalle cime calcaree che raggiungono i 2476 metri con il Mt. Vettore (la cima più alta delle Marche), con paesaggi tipicamente dolomitici ideali per gli amanti delle scalate e dei trekking impegnativi, si passa al versante nord-ovest coperto da foreste di acero bianco, faggio e castagno. Ma la sorpresa più grande è la suggestiva Piana di Castelluccio di Norcia, un altopiano situato a 1.400 metri sopra il livello del mare, incastonato come un tesoro segreto tra le cime montane.

Chi lo vede per la prima volta rimane a bocca aperta: lo sguardo si perde attraverso spazi che immediatamente evocano il Tibet per la loro vastità e il silenzio antico. E' qui che ha luogo uno spettacolo naturale di rara bellezza: ogni anno, tra fine maggio e metà luglio, la Piana Grande e il Pian Perduto diventano teatro della celebre Fioritura, un appuntamento atteso dagli affezionati che tornano a riempirsi gli occhi di colori indimenticabili.

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Genzianelle, narcisi, violette, papaveri, ranuncoli, asfodeli, viola Eugeniae, trifogli, acetoselle in fiore regalano ai campi di lenticchie abiti fioriti immortalati dalle fotografie di appassionati e turisti di passaggio. Ma per assaporare a pieno la grazia selvaggia di questo luogo, bisogna viverlo.

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Regalarsi qualche giorno nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini sarà un'esperienza indimenticabile, anche fuori dal periodo della Fioritura. Esclusi i lunghi mesi invernali durante i quali il Parco è coperto dalla neve, la zona è meta ideale per famiglie che cercano un contatto diretto con la natura.

Per i più spartani il Camping Monteprata è un'ottima soluzione: prezzi modici e diversi ettari di bosco recintato in cui scegliere liberamente la piazzola dove accamparsi e sostare in totale libertà, amici cani compresi. Molto apprezzato dalle famiglie d'oltralpe ma anche dagli affezionati delle città del centro Italia, si trova a pochi chilometri dall'altipiano di Castelluccio e abbastanza vicino alla Grotta della Sibilla.

Situata sotto il comune di Montemonaco, sul versante est dei Sibillini, narra la leggenda che sui pendii dell'omonimo monte si trovasse la porta di accesso per il regno della Sibilla, maga dai poteri divinatori e incantatrice. Oggi l'ingresso alla grotta è in gran parte franato, rendendola inaccessibile, ma raggiungerla è già di per sé un'esperienza magica.

E poi, il Lago di Pilato. Situato a 1941 metri, si tratta di due specchi d'acqua gemelli di origine glaciale, raggiungibili solo a piedi e circondati da altissime pareti a strapiombo per un panorama decisamente suggestivo. Si dice vi fosse precipitato il corpo di Ponzio Pilato, condannato a morte da Tiberio e punito con la mancata sepoltura. Le voci narrano che fosse proprio quello il Lago Averno, porta di accesso agli inferi. Sta di fatto che durante tutto il medioevo la stretta e profonda valle glaciale che lo ospita è stata ritenuta luogo di streghe e negromanti, interdetta agli uomini di buona volontà.

Indubbiamente anche oggi le pareti del Monte Vettore che proteggono i due specchi glaciali incutono una certa soggezione, ma proprio per questo meritano una visita. Unico accorgimento: non tutti i sentieri che conducono al Lago sono adatti ai bambini sotto i 14 anni e la zona è interdetta ai cani, per tutelarne l'unicità della flora e della fauna. Infatti, oltre alla presenza della Stella Alpina, il Lago ospita un particolare endemismo, il Chirocefalo del Marchesoni, un minuscolo crostaceo rosso.

Punto di riferimento del Parco è il comune di Visso, piccola perla medioevale di origine romana dove si possono ammirare diversi edifici romanici, gotici e rinascimentali perfettamente conservati, tra cui la Collegiata di Santa Maria. Sede di diverse iniziative culturali, la città fa parte del Club dei Borghi più belli d'Italia ed è Bandiera Arancione certificata dal Touring Club Italiano.

Visso, insieme agli altri comuni del parco, propone una vasta gamma di offerte turistiche adatte ad ogni tipo di esigenza, non ultime quelle culinarie: qui la cultura della pastorizia incontra la lenticchia di Castelluccio e la grande tradizione umbro-marchigiana, per la felicità dei palati di grandi e piccini.

Insomma, per chi ama sentieri poco battuti che hanno conservato un sapore caratteristico che lascia il segno, i Monti Sibillini sono la meta ideale. Parola di una che ci torna ogni anno.

Articolo scritto da: Gloria Avolio