Arriva un fratellino!
Avere una sorella o un fratello è un grandissimo regalo nella vita. Col tempo si può; diventare alleati, confidenti, amici ma in ogni caso si condivide una storia familiare comune e soprattutto si condividono i genitori, cosa che durante gli anni alleggerisce notevolmente il "carico" di essere figlio, ma in un primo momento può; essere un fatto emotivamente molto difficile da gestire per un bambino.
La gelosia del primogenito è inevitabile, visto che è stato il piccolo re di casa per qualche tempo e dover condividere i genitori non è un'attitudine tanto spontanea. Questo spiacevole sentimento può; far regredire in alcune capacità già acquisite e si manifesta come ostilità all'intrusione, una reazione naturale di fronte alla paura di perdere l'amore. Per questo è molto importante tenerne conto senza stigmatizzarla colpevolizzando indirettamente il piccolo.
Come si può; gestire la gelosia a fronte della nascita di un fratellino? Innanzitutto bisogna mettersi nei panni del bambino, provando a capire attraverso l'empatia cosa prova. La psicologa inglese Penelope Leach, esperta di sviluppo infantile, consiglia un metodo infallibile: immaginarsi che il proprio partner torni a casa con un'altra/o. Il primo impatto certo non sarà rose e fiori; probabilmente potremmo iniziare a familiarizzare con l'intrusa/o ad un certo punto, ma sicuramente non faremo salti di gioia neanche se ci venisse proposta/o in termini di compagnia e sostegno quotidiano.
Lo stesso vale per il bambino: spiegargli che il fratellino in arrivo sarà un futuro compagno e un amico è inutile, a maggior ragione perché un neonato è molto deludente come compagno di giochi. Partendo da questi presupposti è meglio lasciare da parte discorsi troppo astratti che riguardino il futuro mentre è fondamentale che siano i genitori a informare il proprio figlio dell'arrivo di un fratellino. Diversamente, qualora fossero altre persone a farlo, sarebbe vissuto come una prova del tradimento.
Importantissimo è rassicurare circa gli affetti: questi non verranno meno perché i genitori non potranno mai smettere di amare il proprio bambino, ma oltre a dirlo è fondamentale rinforzare la fiducia attraverso i gesti, ritagliando momenti dedicati esclusivamente al figlio più grande anche dopo la nascita del fratellino. In questo è fondamentale la collaborazione di entrambi i genitori: quello momentaneamente non coinvolto nelle cure del bebé può; programmare attività divertenti con l'altro bambino.
Per quanto riguarda i preparativi in casa, meglio che siano graduali e che eventualmente coinvolgano anche il fratello maggiore: stravolgere l'assetto domestico in concomitanza con l'arrivo di un altro bambino in casa potrebbe far mancare la terra sotto i piedi ad un bambino che invece ha bisogno di stabilità e di tempo per familiarizzare coi piccoli grandi cambiamenti che avvengono intorno e dentro di lui. Sempre in questa prospettiva è meglio evitare ulteriori novità nella routine del primogenito, come l'inizio della scuola materna o di attività extrascolastiche pomeridiane che potrebbero apparire come un allontanamento dall'intimità familiare.
Per quanto possibile, è fondamentale che il piccolo possa sperimentare sulla sua pelle che nonostante l'arrivo di un fratellino – il quale richiede costantemente l'attenzione della mamma, motivo sufficiente per vederlo con sospetto - gli spazi che prima gli erano dedicati sono rimasti suoi. Lo stesso vale per le attenzioni e gli affetti, senza pretendere responsabilizzazioni da parte del primogenito che non erano richieste prima dell'arrivo di un secondo figlio.
Anzi, là dove ci fossero delle regressioni come la richiesta di tornare al pannolone e al biberon (frequenti nei bambini piccoli) queste possono essere assecondate come un gioco - seppur per breve tempo - e disincentivate attraverso attività ben più appaganti come un gelato con papà o una gita coi nonni.
Ecco che più delle spiegazioni verbose sembrano essere fondamentale il rispetto totale degli spazi fisici e psicologici del primogenito, da cui deriva anche la necessità di essere comprensivi verso le manifestazioni di disagio. Questa consapevolezza spesso non coinvolge parenti e amici, i quali possono essere informati dai genitori del nuovo nato onde evitare che nel caos delle visite si perda di vista chi fino al giorno prima era al centro delle attenzioni di tutti.
Infine è fondamentale che ci sia uno spazio di dialogo per parlare insieme a proprio figlio delle sue emozioni, mostrando di riconoscerle e capirle. Allo stesso tempo potrebbe essere necessario insegnargli a non fare del male al fratellino; in questo senso gli si può; spiegare che mamma e papà devono proteggere i propri figli, sempre, sia che capiti al più grande sia che capiti al più piccolo.
"Ha nevicato anche l'anno scorso: ho fatto un pupazzo di neve e mio fratello l'ha buttato giù e io ho buttato giù mio fratello e poi abbiamo preso il tè insieme." - Dylan Thomas -
Articolo scritto da: Gloria Avolio