Dermatite da pannolino: come prevenirla
Le dermatiti da pannolino sono tanto comuni quanto temute, soprattutto nel periodo estivo nel quale il caldo e il contatto con la sabbia contribuiscono a favorirne l'insorgenza. Quasi tutti i genitori si sono trovati a dovervi fare i conti almeno una volta durante il primo anno di vita dei loro figli e, anche se solo in rari casi è la spia di una malattia sistemica generalizzata, ciò; nonostante è spesso motivo di apprensione e di difficoltà, visto che causa non pochi fastidi.
Le cause principali sono imputabili alla scarsa traspirazione dei pannolini convenzionali a base di sostanze sintetico-plastiche; questi, andando a surriscaldare la zona genitale, a diretto contatto con sostanze irritanti quali il sudore, l'urina e le feci, sono causa di irritazioni e macerazioni.
L'eritema però; può; anche essere causato da una vera e propria allergia da contatto imputabile alle sostanze detergenti e ai profumi utilizzati sia nella fabbricazione dei pannolini convenzionali, sia per l'igiene quotidiana del bambino e dei pannolini lavabili.
Infine può; essere originata anche da cambiamenti nella dieta, come accade in fase di svezzamento, o in caso di coltura di microorganismi quali batteri, funghi e lieviti che vadano a causare una vera e propria infezione. Infatti, nonostante l'incremento generalizzato di antimicotici e antibiotici, le candidosi e le infezioni micotiche sono in costante aumento: l'avvento e la diffusione delle fibre sintetiche, di pari passo con l'utilizzo di medicinali che hanno ridotto l'incidenza di alcune malattie batteriche nella prima infanzia, hanno avuto l'effetto paradossale di esporre i neonati a malattie che in passato colpivano categorie professionali particolarmente esposte all'acqua e malnutrite
(fonte: "La salute del bambino", Wolfgang Goebel e Michaela Gloeckler - Aedel.Edizioni Torino 2008)
Le prime misure per prevenire questo fastidioso inconveniente, adottabili autonomamente dal genitore, partono innanzi tutto dalla scelta del pannolino: cambiare marca e tipologia è sicuramente la prima cosa da fare. Per questo è consigliabile preferire i pannolini ecologici, traspiranti, ipoallergenici e non irritanti o, meglio ancora, quelli in tessuto.In quest'ultimo caso, si pone la questione del lavaggio: invece di usare il tradizionale ammorbidente basterà aggiungere ad un detersivo ecologico un cucchiaino di aceto, andando a ridurre al minimo i rischi per la pelle.
Un'ulteriore precauzione è l'utilizzo di un inserto in seta burretta che grazie alle sue proprietà antisettiche e curative va a proteggere la cute nelle zone più delicate, posizionandosi tra questa e il pannolino nelle zone arrossate e in corrispondenza delle pieghe naturali del corpo.
Cambiare di frequente il pannolino: per quanto assorbente possa essere, l'urina e le feci rimanendo a lungo in loco sono comunque irritanti.
Importante un'adeguata detersione: per l'igiene intima è consigliabile lavare e risciacquare utilizzando semplice acqua corrente, o comunque preferendo detergenti biologici, delicati, non sgrassanti e rigorosamente privi di SLS (Sodium Laureth Solfate). Evitare quindi le salviettine detergenti; meglio utilizzare l'olio baby alla calendula, che pulisce senza rischi in caso di un risciacquo non immediato e non accurato. Importantissimo, inoltre, asciugare perfettamente la cute. Ulteriori consigli in merito e approfondimenti sono presenti in "La pelle del bambino" di Giulia Penazzi, Ed. Tecniche Nuove 2004.
Dopo il cambio, fare in modo che il bambino possa trascorrere del tempo senza pannolino: la pelle potrà asciugarsi e ossigenarsi, limitando il ristagno di umidità che favoriscono la proliferazione dei batteri. Infine, prima di re-indossare il pannolino, si può; proteggere e lenire la zona con Malva Bianca Crema Protettiva, specifica per pelli sensibili con tendenza a dermatite atopica, pensata proprio per la pelle irritata dal pannolino bagnato.
Anche se la dermatite irritativa è un semplice inconveniente facilmente risolvibile, è bene non trascurarla. Per questo, oltre alle precauzioni elencate, è possibile trovare ulteriori informazioni al sito dell' Ospedale Pediatrico Bambin Gesù e, in caso persistesse, consultare il proprio pediatra.
Articolo scritto da: Gloria Avolio