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Parliamo di… coppetta mestruale!

Dopo aver parlato di pannolini eco, vantaggi e svantaggi per il pianeta ma anche per le tasche e per la salute (qui ), non potevamo evitare di parlare della coppetta mestruale. Sì perché è uno di quegli articoli nel quale ogni donna è inciampata, in rete e non, ma intorno al quale rimane una certa perplessità.

Ora che arriva la stagione estiva, come ogni anno da quando mi sono sviluppata mi preparo psicologicamente ad affrontare agilmente e senza troppi danni collaterali il caldo, le gite al mare, le giornate in piscina, i tragitti in bicicletta, il tutto compatibilmente coi miei cicli – e ogni donna sa quanto possa essere snervante: tampone interno sì ma non troppo, perché dal punto di vista della salute pone diversi punti interrogativi (non ultimo il problema della secchezza vaginale: il tampone non assorbe solo il flusso!); assorbente esterno sì ma solo naturale, perché altrimenti le irritazioni ve le raccomando! Ecc.

Ecco quindi perché sto seriamente pensando di fare un piccolo investimento e passare alla coppetta mestruale, una delle rare innovazioni tecnologiche presenti in commercio a cui non possiamo attribuire, pur impegnandoci molto, controindicazioni o effetti collaterali di alcun genere:

• Al contrario degli assorbenti usa e getta non diventa rifiuto dopo un solo utilizzo, anzi! Arriva a durare fino a 15 anni (in questo caso parlo della Lady Cup) e dopo la spesa iniziale che si ammortizza in pochi mesi, non bisognerà più metter mano al portafoglio – escluso qualche proteggi slip all'occorrenza. Inoltre, smetteremo di contribuire al danno ecologico generato dall'intera catena di produzione e smaltimento degli assorbenti comuni, lo stesso di cui parlo nel post sui pannolini lavabili.

• E' una delle poche scelte ecologiche che invece di comportare un maggiore carico di lavoro, semplifica nettamente la vita. Parliamo di una coppetta in morbido silicone che va posizionata in vagina e una volta acquisita dimestichezza, è come non averla: raccoglie il flusso e può; essere svuotata anche dopo 12 ore – ovviamente varia da persona a persona - durante le quali non esiste attività interdetta. Anzi sì, solo una: riguardo all'avere rapporti sessuali, ricordiamo che la coppetta non è un anticoncezionale.

• Sarà igienica? Sì. Non meno di un comune assorbente interno o esterno, dal momento che ogni volta che la si svuota va lavata con acqua corrente ed eventuale detergente intimo, mentre dopo i quattro o cinque giorni di utilizzo mensile va lavata, sterilizzata e riposta nell'apposito contenitore in cotone. Addirittura è dimostrato che il ricorso alla coppetta diminuisce l'incidenza di micosi o cistiti in donne soggette a infezioni ricorrenti. Ovviamente sarà compito di ognuna mantenerla allo stato ottimale, avendo cura di lavarsi sempre le mani in modo adeguato prima di manipolarla.

• Può; causare shock tossico? No. E' costituita da materiali non allergizzanti, quali silicone e TPE: le materie plastiche presenti nella coppetta sono inerti, senza considerare che contrariamente a quello che accade coi tamponi interni, i batteri naturalmente presenti nella vagina non hanno modo di essere bloccati e sedimentare tanto a lungo da trovare un substrato adatto alla proliferazione, e quindi all'insorgenza di complicazioni fino allo shock.

"Ladycup"

Per quanto mi riguarda, basta questa manciata di motivazioni a rendere la coppetta mestruale un'ottima alternativa agli assorbenti tradizionali e, visto l'ovvio boicottaggio da parte delle aziende che producono questi ultimi, nonostante il tam tam in rete direi che non se ne parli mai abbastanza. Inoltre sembra una soluzione ottimale per vivere con più leggerezza il periodo mestruale, in un contesto che spesso crea un conflitto tra la nostra naturale ciclicità e le richieste a cui "dobbiamo" rispondere – guai a modificare impegni e prestazioni! E se pensiamo che vivere meglio "quei giorni" significa meno conflittualità e quindi meno contratture e meno dolori, è presto detto: la coppetta mestruale oltre ad essere ecocompatibile, anallergica ed economica, è anche un'opzione che ci riporta a vivere la fertilità femminile integrandola nella vita di tutti i giorni.

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Articolo scritto da: Gloria Avolio