E’ l’ultima domenica di Avvento: ad annunciare la nascita del Bambinello sarà l’Angelo viola malva, un angelo che reca con sé un messaggio di Pace e di rinascita, attraverso il suo canto armonioso accompagnato dalla musica della lira.
Il momento è sempre più vicino e mai come quest’anno i giorni sono davvero pochi: così nel calendario dell’Avvento destinato ai bambini non ci saranno molte caselline da riempire. Non tutti gli anni, però;, le domeniche di Avvento si collocano allo stesso modo: per questa ragione può; essere necessario preparare numerose figure umane (o angeliche) che faranno la loro comparsa giorno dopo giorno sul tavolo della natura, nel presepe o sull’albero di Natale dopo essere state “scoperte” al risveglio, al mattino.
Dopo il mondo minerale, quello vegetale e quello animale, è giunto il momento per quello umano e non solo: pastori, gnomi, angeli sono sicuramente i più indicati per l’ultimo periodo appena prima del Natale. Sono loro, infatti, che si incamminano verso la grotta o che ne annunciano la nascita o, semplicemente, che richiamano a un mondo magico e sovrasensibile tanto caro ai più piccoli.
Tra le figure più semplici e molto adatte ai bambini più piccolini, gnomi e folletti: ormai i negozi sono pieni di personaggi di questo tipo, anche a poco prezzo, ma è sicuramente più piacevole realizzarli in maniera artigianale con le proprie mani.
Ad esempio, si può; utilizzare un tappo di sughero: la parte più tonda sarà il volto e il resto il corpo. Con pannolenci o feltro cuciti con il punto festone ai bordi e con qualche tocco creativo si potranno poi creare un cappello a punta e un mantello da far “indossare” al tappo (incollandoli preferibilmente con colla a caldo) che si trasformerà in uno gnomo del bosco. In alternativa al tappo di sughero si possono utilizzare sagome in legno (un cono e una sfera) venduti nei negozi di bricolage o anche solo la sfera di legno ai quali saranno incollati il cappello e il vestitino di pannolenci. Aggiungendo, poi, sotto al cappello un paio di trecce in filo di lana o cotone, lo gnomo diverrà una “gnometta” e, volendo, il corpo potrà essere creato con una pallina di lana cardata, partendo dal solito metodo dei ciuffi di lana appallottolati e progressivamente induriti con sapone di Marsiglia e acqua calda: in questo caso, non potendo stare in piedi nel tavolo della natura, la decorazione potrà essere appesa all’albero di Natale avendo l’accortezza di infilare un filo rosso o dorato nel cappello, per appenderla a un ramo.
Decorazioni molto simili si creano anche con uno scovolino per la pipa intrecciato a forma di stella (con cinque punte, tenendo quella in alto più corta) e infilando una pallina più grande di legno per la testa e quattro più piccole per le mani e i piedi.
Sulla testa, poi, si cucirà un cappellino di pannolenci (o, perché no, di lana fatto a maglia) e sul corpo un “vestitino” sempre in pannolenci a forma di stella, lasciando visibili solo le manine e i piedini di legno, e cucendo come sempre tutto intorno a punto festone.
Il nanetto da appendere all’albero, però;, può; essere creato anche con la lana cardata per la testa e il corpo, e pannolenci per il vestito.Si tratta di un lavoro molto semplice: con un ciuffetto di lana cardata (preferibilmente neutra o bianca) si fa prima un nodo centrale lasciando i due ciuffetti in fondo e poi ripassando un ciuffo sul nodo per conferire maggiore consistenza. Il nodo, una volta fermato con un filo, sarà la testa del nanetto e la lana, in fondo, il corpo che poi dovrà essere sfoltita della misura scelta. Con un pezzo unico di pannolenci colorato e cucito si creeranno il cappello a punta e la mantellina del nanetto, che dovrà essere cucita sul davanti con il solito punto festone. Un filo sull’apice del cappello e il nanetto sarà pronto per essere appeso!
Semplice lana cardata rosa, con un nodo per formare il viso, e colorata per il corpo daranno vita a un altro nanetto da riporre in un guscio di noce come se fosse una culla. L’ideale, però;, è che nel guscio riposi il Bambinello, molto semplice, tutto in lana cardata utilizzando il giallo o il marrone per realizzare il panno caldo che avvolge dalla testa il corpicino. Qualche “punzecchiatura” con l’ago apposito per fermare sul davanti il mantello e il piccolo Gesù appena nato potrà fare la sua comparsa nella taschina del 24 mattina. L’ultima ma anche quella più importante perché reca con sé il coro degli angeli che annunciano: Natale è arrivato!
“La notte di Natale, è nato un bel bambino
bianco, rosso, tutto ricciolino.
Maria lavava, Giuseppe stendeva,
il bimbo piangeva dal freddo che aveva.
Non piangere bimbo, che adesso ti prendo,
pane non ho, ma latte ti darò;.
La neve sui monti cadeva dal cielo,
Maria col suo velo copriva Gesù.
Suona il campanello,
il bue e l’asinello,
Giuseppe e Maria,
che bella compagnia!”