Nel periodo immediatamente successivo al solstizio d’inverno la luce solare è lontana e fioca e le forme tendono a cristallizzarsi, come accade per i fiocchi di neve. E’ la fase del ciclo annuale durante il quale la vita germoglia sotto terra e tutto ciò; che fiorirà l’anno venturo sta per essere preparato nel sottosuolo. Lo stesso accade all’essere umano, che è chiamato dentro di sé.
I tredici giorni e le tredici notti tra il 24 dicembre e il 6 gennaio sono un periodo di profonda esperienza spirituale, per chi lo desidera. Infatti nei tredici giorni che separano la celebrazione della nascita di Gesù dall’Epifania, l’anima entra in contatto col mistero del proprio destino individuale e collettivo e questo è il momento propizio per un bilancio dell’anno trascorso e per una visione prospettica che, muovendo dal presente, si proietti sull’anno venturo.
Questo periodo è favorevole a bilanci e prospezioni perché nell’intimità di se stessi l’interiorizzazione della coscienza raggiunge la massima chiarezza e potenza esplicativa, simboleggiata proprio dalla luce solare, in questa fase così distante dalla terra eppure così viva dentro di lei, nel sottosuolo.
Esplorando le profondità del proprio mondo interiore l’anima può; soffrire del distacco da ciò; che sente come un’appartenenza originaria, vivendo un grande e profondo senso di solitudine e sradicamento. Ma è proprio a partire da questa distanza, da questa nostalgia, che è possibile rivivificare ciclicamente dentro di sé l’origine divina dell’uomo, intesa ben prima del cristianesimo come simbolo solare che lo eleva dalla mera appartenenza terrestre. Solo avendo chiara questa duplice appartenenza l’essere umano può; dispiegare pienamente il proprio potenziale autocreativo, senza smarrirsi.
Questa esperienza simbolica e spirituale si svolge a partire dalla nascita del Bambino Gesù e si compie il 6 gennaio con la comprensione del mistero di Cristo, l’Epifania appunto. In questo breve arco temporale è racchiuso simbolicamente il cammino della vita umana personale e transpersonale, dall’origine al compimento. E’ vivendolo nelle profondità della propria anima che è possibile quindi recuperare il contatto con la propria forza più pura, quella del sacro fanciullo che appartiene totalmente a se stesso e sa quale sia il proprio destino ed è calmo, forte e pieno di pace.
Rudolf Steiner conclude la sua conferenza sulle Tredici notti sante, tenuta ad Hannover nel 1911, dicendo che l’immagine del Natale, attraverso la celebrazione della nascita del Bambino – simboleggiata dalle luci dell’albero – annuncia all’uomo un messaggio: “Anima umana, quando sei debole, quando credi di non potere trovare le mete della tua esistenza, pensa all’origine divina dell’uomo e sii consapevole che queste forze sono dentro di te e che sono anche le forze del massimo amore.”
In quanto simbolo personale del massimo amore il Cristo incarna lo spirito del sole come spirito della terra, e col Natale si celebra appunto la sua nascita in ogni essere umano. Per rendere fertile questo periodo così fecondo per l’anima è possibile dedicare del tempo ogni giorno, a partire dal 24 dicembre fino al 6 gennaio, annotando un breve calendario dell’anima che vada a intessere una tela di senso attraverso il tempo, disvelando significati ignoti. Questa è la facoltà solare dell’essere umano, personificata nella visione alchemica dalla Divina Sophia.
Il calendario può; essere strutturato come segue:
Presente: annotare gli eventi salienti: sogni, incontri, suggestioni, tutto ciò; che è stato significativo nella giornata di chi scrive e nel mondo.
Passato: se il giorno è il 1° (24 dicembre), annotare eventi, incontri, fatti salienti personali o non che hanno caratterizzato il primo e l’ultimo mese dell’anno precedente (2016). Nel 6° giorno si annoteranno i mesi di giugno e luglio, mentre nel 7° giorno si annoteranno all’opposto luglio e giugno, invertendo il ciclo. Nel 13° giorno si avrà la sintesi della totalità, ovvero il Battesimo di Cristo nel Giordano.
Futuro: annotare le corrispondenze tra gli eventi, gli incontri, le suggestioni del giorno e quelle annotate riguardo ai due mesi dell’anno trascorso corrispondenti al giorno. Queste corrispondenze emergeranno spontanee, se non ci si ferma all’analisi strettamente razionale dell’accaduto ma si lascia correre il pensiero liberamente. Infine, allargare lo sguardo sui dodici anni trascorsi e sui dodici anni a venire.
Questa ultima fase di prospezione futura è una sorta di ascolto di ciò; che germoglia in profondità e le suggestioni colte, se proiettate oltre il presente, lasceranno emergere ciò; che si vuole sviluppare, ciò; di cui si dovrà aver cura, quali propositi e intenzioni vogliono avere spazio per compiersi.
Può; sembrare un compito laborioso ma l’essenziale è che si dedichi qualche minuto al giorno a quello che in fondo è un appuntamento con se stessi e col proprio Sé, durante il quale si dedichi del tempo a bilanci, risonanze e prospezioni. Questo regala una presa di coscienza dei legami che esistono tra gli avvenimenti della propria esistenza, andando a innervare la rete di forze che sostiene la propria biografia, dando nuovo slancio intenzionale all’anno successivo. Buone Tredici notti sante!