Si avvicinano i “giorni della merla“, secondo la tradizione i più freddi dell’anno. Riscaldamento globale o non, resta sicuramente il periodo nel quale siamo più esposti alle malattie da raffreddamento.
Vivendo in una società altamente medicalizzata abbiamo tutti a portata di mano rimedi farmacologici di vario genere per curare i sintomi, spesso dimenticando una semplice lista di piccoli accorgimenti utili per prevenire i malanni invernali.
Li potremmo chiamare “rimedi della nonna” e non hanno niente a che fare con l’annoso dibattito tra medicina allopatica e omeopatica: si tratta di quella saggezza popolare che qualche generazione fa – e tutt’ora in aree del pianeta meno medicalizzate – permetteva di mantenere il proprio organismo in condizioni ottimali.
Rispolveriamoli:
1) Una corretta idratazione favorisce una rapida espulsione delle tossine dall’organismo, pertanto è importante bere liquidi in abbondanza. Oltre all’acqua sono un toccasana le tisane, specialmente la tisana ai fiori di tiglio è fondamentale per la sua importante azione sudorifera; nel caso di tosse, invece, è ottimo il melato di licheni, uno sciroppo a base di licheni e miele dalle proprietà emollienti ed anticatarrali. Un altro sciroppo che aiuta il sistema immunitario nell’affrontare i rigori invernali è quello all’Olivello spinoso, ricco di vitamina C e antiossidanti.
2) Le inalazioni e i suffumigi sono un toccasana per le vie respiratorie, sempre. All’acqua bollente si possono aggiungere poche gocce di alcuni oli essenziali balsamici e/o disinfettanti (per es. limone, timo, eucalipto).
3) I pediluvi sono una soluzione tanto banale quanto imbattibile: in aggiunta all’acqua calda si possono sciogliere due manciate di sale grosso e zenzero in polvere. E’ importante che il pediluvio sia a temperatura crescente.
4) Come rimedio per la febbre alta si possono usare impacchi umidi ai polpacci mentre vengono sovente sconsigliati gli impacchi sulla fronte: questi ultimi andando a raffreddare le alte vie aeree richiamano ulteriore calore in quella zona, quindi il beneficio del raffreddamento sarà solo temporaneo. Di contro coprendo con un asciugamano i polpacci avvolti in pezze di cotone, si va automaticamente a “richiamare” il calore verso la parte bassa del corpo. Questo farà scendere la temperatura, dando sollievo al sistema nervoso e riducendo il rischio di convulsioni.
5) Il clistere idrata, decongestiona e aiuta a purificare l’organismo abbassando leggermente la temperatura.
6) La cipolla riduce il gonfiore a carico delle mucose nelle vie alte respiratorie. Per questo se ne possono lasciare delle fettine vicino al letto del paziente.
7) Fondamentale in tutti i casi di febbre e raffreddore è una dieta povera di grassi e proteine animali. In particolar modo, i latticini andrebbero eliminati in caso di muco. Il processo di guarigione sarà molto più rapido se l’organismo non è impegnato nello smaltimento di cibi complessi e ricchi di conservanti.
8) L’abbigliamento giusto, soprattutto quello intimo, è importantissimo. Lana e seta, per esempio, aiutano il corpo a non disperdere il calore aiutando a prevenire gli stati di raffreddamento. Inoltre sono fondamentali in caso di febbre perché assorbono l’umidità corporea causata dalla sudorazione, evitando il rischioso contatto con fibre umide o bagnate che peggiorerebbero le condizioni di salute del paziente.
9) Chiaramente, il riposo è fondamentale. Sia nella prevenzione, sia nella malattia.
Oggi il pensiero comune intende il rimedio alla malattia come pharmakos: con questo termine greco, dal quale deriva il moderno farmaco, si intendeva l’antico rituale catartico che prevedeva l’espulsione di un essere negativo (il pharmakos, appunto) dalle mura della città. Un rituale analogo a quello del capro espiatorio, che nel tempo ha dato vita ad un altro termine: pharmakeus (rimedio, droga, pozione), il quale mantiene uno stretto legame con l’espulsione ritualizzata del male-malanno.
Ma il rimedio può; essere anche “cura” (della malattia, di sè attraverso la malattia e per prevenirla). Nella Grecia antica, infatti, si usava il termine epimaleia heautoù, “cura di sé” in senso lato. La salute è una diretta conseguenza di una vita buona, e i rimedi della nonna non sono poi così diversi dalla sapienza che usavano gli antichi, una prassi che si è persa nel corso dei secoli.
Ciò; che tutti i rimedi citati hanno in comune è l’attenzione rivolta ad evitare di disperdere calore corporeo. L’organismo, nei mesi più freddi dell’anno ha bisogno di tutto il nostro aiuto per mantenere la propria temperatura ottimale e per espellere le tossine in eccesso.
Chiaramente, questo tipo di rimedi non sostituiscono in alcun modo il ruolo del medico di famiglia che è sempre bene consultare nel caso i sintomi persistano o peggiorino.
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